Che fortuna essere italiani per poter leggere in lingua originale un capolavoro assoluto, Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino di Collodi!
Un romanzo tutto da scoprire, dapprima da parte di tanti adulti. Scoprire leggendolo in versione integrale, supportati però da un po’ di saggistica critica. Infatti questo classico, come tutti peraltro, necessita di una mediazione critica per essere capito veramente. Perché, è bene ribadirlo, questa narrazione così avventurosa non è la classica redenzione del bambino bugiardo e disubbidiente che alfine diventa “buono”. No, è molto molto di più!!!!
Da studiosa, ma soprattutto da maestra che ha lavorato tanto sul campo (e lo fa tuttora a volte in presenza e molto in collaborazione con insegnanti), posso dire che ai ragazzini della scuola primaria è più che adatta la versione integrale. Anzi, sono passati parecchi decenni, eppure ogni volta le risposte dei bambini di fronte al testo integrale sono le stesse: stupore, gioia, piacere!!!
Allora perché leggere le riscritture e le versioni adattate, che del testo collodiano conservano nulla o quasi nulla? Bisogna avere fiducia nelle capacità cognitive dei bambini che, quando incontrano uno stile magico come quello collodiano, non resistono alla tentazione di voler sentire e risentire la narrazione. Come si vede da alcune frasi di alunni di classe quinta.
“Ci sono delle parole curiose, mai sentite, anche un po’ ridicole”- “Collodi ha un modo chiaro di scrivere … era proprio bravo: la conclusione del capitolo crea suspense… devi leggerci l’altro”- “No maestra, non possiamo fermarci qui, è troppo bello, la vera storia non la conoscevo!” (ins. M. Vincenzi)
Di testimonianze così ne ho parecchie e tutti i bambini reagiscono allo stesso modo.
Allora… abbandoniamo gli adattamenti e le riscritture… leggiamo la versione integrale (non tutti i capitoli, magari), facciamo provare ai bambini un’esperienza di vita unica e speciale, facciamo assaporare loro la bellezza e la pregnanza della lingua!!!! I bambini vi ringrazieranno per la ricchezza che avrete donato loro, per l’opportunità unica che avrete offerto loro.
Le avventure di Pinocchio, nel rispetto del bambino e dello scrittore, è un romanzo che dovrebbe essere proposto rigorosamente e solo nella scuola primaria (ultimi due anni). Che senso hanno gli adattamenti per l’infanzia? Ridotti a poche frasi, nulla conservano del capolavoro collodiano che si riduce ad una banale storiellina senza spessore formativo. Perché anticipare inutilmente? Molto meglio attendere l’età giusta per godere a fondo di quest’opera.
Che senso gli adattamenti e le riscritture nella scuola primaria? Anche qui, per chi conosce bene il romanzo e i suoi significati, direi che non c’è senso. Tagli, eliminazione di dialoghi e descrizioni meravigliose e …. soprattutto…utilizzo di un linguaggio banale e scontato al posto del “gioiello linguistico” di Collodi. Tutto ciò ci fa dire che vale la pena di andare in controtendenza rispetto all’editoria che riempie gli scaffali delle più diverse tipologie di adattamenti di Pinocchio.
E, un grazie per sempre, a Collodi!!!!!