Doveva succedere. Era nell’aria.
Nell’isteria degenerativa che contraddistingue questa nostra società, capita che parole come “grasso” o “nano” vengano stralciate dai libri per ragazzi perché ritenute offensive.
È il trionfo del perbenismo di facciata, quello che ne occulta uno più profondo e dirompente. Non fa nulla se i nostri ragazzi vengono dati in pasto ai social media e sbattuti su non meglio controllate piattaforme ad uso e consumo di altri ragazzini che spendono (e spengono) il proprio tempo e la propria intelligenza seguendo qualche giovane profeta in video tutorial pilotati dalle aziende.
E non fa nulla se gli stessi bambini o ragazzini vengono sfruttati da una macchina commerciale e propagandistica che ne immola i diritti ad un’esistenza più serena sull’altare delle ideologie dei genitori (le paturnie degli adulti si riflettono sempre sui bambini…), ma tant’è che anche un grande scrittore come Roald Dahl è oggi sottoposto alla fascinazione del “politicamente corretto” del suo editore, per il quale certi termini devono essere stralciati dai romanzi dell’autore.
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Grazie grazie grazie. Avevamo giusto discusso mio marito ed io a pranzo di questa oscenità! è come se si correggessero i quadri di Caravaggio perché non in linea con il pensiero di oggi! L’arte è arte! punto. Qualsiasi sia la forma in cui la sia manifestata… Sono sconcertata!
Lorenza
Che tempi prof! La difesa dei diritti dei nostri piccoli lettori si fa sempre più difficile e ardua, ma noi non ci arrenderemo, mai!
🙂
grazie